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Gangs of Rome

Ultimo Aggiornamento: 09/01/2018 18:19
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Post: 6.027
Città: URGNANO
Età: 45
Sesso: Maschile
08/01/2018 19:01

Dopo una lettura del regolamento di Gangs of Rome ho capito che non lo proverò a meno di trovare qualche dimostrazione in qualche fiera… A mio parere personale ha moltissime potenzialità ma ha un difetto di marketing grande come un foro romano!
Partiamo dagli aspetti positivi, Gangs of Rome è uno skirmish tra bande mercenarie assoldate da influenti politi che combattono nelle vie cittadine. L’idea di partenza di suo è talmente buona che la si potrebbe allargare in qualsiasi civiltà “cittadina” antica con qualche balzo anche nel fantasy!
Ma vediamo agli elementi puramente regolamentistici:
Ogni modello è caratterizzato da quattro “elementi” chiave: dei valori numeri per ogni caratteristica interessante per comprendere quanto è abile nel combattimento, un’abilità speciale unica del modello, il quartiere di provenienza e la divinità tutelare. Tutte queste caratteristiche vengono poi riassunte in un costo d’ingaggio. Comprendere le caratteristiche numeriche è abbastanza intuitivo una volta compresi i singoli nomi, stesso discorso per l’abilità unica. Il quartiere di provenienza aiuta nella coordinazione del gruppo mentre infine, siccome come azione è possibile “pregare la propria divinità”, sapere la religione ti permette di sapere quali bonus potrebbe accedere il combattente specifico.
Oltre ai combattenti, la banda è composta anche da “monete” che rappresentano tattiche o equipaggiamenti aggiuntivi. Sono divise per categorie (comuni, non comuni e rare) che rappresentano non solo la disponibilità ma anche il costo, e quindi anche la potenza. In gioco sono rappresentate da monete in mdf con un lato che nasconde l’effetto quindi il vostro avversario conoscerà solo quante monete avete e di che tipo, solo quando le rivelerete usandole saprà cosa sono. Alcune sono monouso altre ancora rimangono con il modello, come ad esempio equipaggiamenti aggiuntivi, ogni modello potrà portare con se una moneta per volta ma potete avere una scorta pari al massimo di 7 monete aggiuntive per rimpolpare i combattenti che ne abbiano usate. Come vedete essendo combattimenti clandestini nelle strade cittadine, i modelli sono in pratica armati di coltellacci o simili e basta! Il resto è tutto nascosto pronto all’uso.
Ogni modello è infine associato a due token numerati: il primo rappresenta il numero di ferite rimaste al modello mentre il secondo è il numero del modello (il gioco prevede scontri con cinque modelli per parte ma si può arrivare fino a dieci).
L’attivazione è a perline colorate (un colore per giocatore) pescate a caso da un sacchetto come i dadi ordine di Bolt Action. Ogni modello dovrà quindi eseguire un’azione considerando che qui, a differenza di Bolt Action, ci sono azioni che si possono sommare ad altre azioni (come ad esempio il movimento) ma per semplicità è stata redatta una lista di ogni possibile azione o interazione di azioni.
Le caratteristiche fisiche rappresentano il numero di dadi sei da lanciare, i tiri di dadi sono misurati a numero di successi sempre fissi al 4+, un po’ come il sistema Mantic per gli skirmish. Differenza essenziale qua non si lancia un nuovo dado per ogni 6 ottenuto ma a parte il primo combattimento per turno che viene perdonato da Orcus, se si ottiene due o più 1 si deve contare un successo in meno.
Nel combattimento corpo a corpo (il tiro è possibile solo attraverso le monete) si può optare tra picchiare per far male o semplicemente lottare. In questo gioco la lotta permette di “lanciare” il nemico di tanti pollici quanti successi ottenuti dall’attaccante e detratti i successi del difensore, questo è un buon modo per disingaggiarsi senza soffrire il classicissimo attacco d’opportunità!
Roma non è una città vuota! Gli scontri avvengono tra le vie più o meno affollate per cui, oltre ai modelli delle gang, servono anche dei modelli della folla pensati come cinque modelli montati su una basetta tonda da 80 mm. Queste “folle” possono essere sfruttate dai combattenti in svariati modi sia in ottica offensiva che difensiva, effettivamente questo concetto è completamente nuovo negli skirmish che vedono “i civili” fuggire dal campo di combattimento al minimo segnale di ostilità. Comunque si, dovete pensare a queste aree come vive, e quindi hanno un’apposita fase in cui possono muoversi casualmente sul campo di gioco, inoltre hanno “un campo di interazione”, ovvero ogni combattimento entro 6” da una folla è detto pubblico mentre gli altri sono detti discreti, tra le possibilità di un combattimento pubblico c’è quella di simulare una ferita grave per scatenare una reazione nella folla, un po’ come nel. È possibile attraversare una folla considerandola alla strenua di un terreno difficile ed è possibile perfino cercare di nascondersi nella folla divenendo tutt’uno con la calca nella strada.
È possibile sia giocarlo tranquillamente come partite singole, anche in chiave torneistica, che come campagne con idee interessanti per crescere l’influenza del giocatore invece che le caratteristiche dei mercenari.
Il difetto di marketing? La disponibilità dei profili! Allo stato attuale è disponibile il regolamento in pdf e cartaceo e ogni modello dei combattenti è composto da un corpo con più teste e più braccia disponibili (5 uomini e 5 donne), una carta casuale con le caratteristiche del combattente (promesse 10.000 possibili combinazioni!), basetta particolare con le due seri di token numerati e 4 monete (token in mdf più carte esplicative) di cui una rara, una non comune e due comuni.
Questo è l’unico modo per avere le caratteristiche dei combattenti e delle monete! Inoltre sono tutte casuali… ok hanno promesso 10.000 possibili combinazioni, ma se per sfortuna massima su cinque modelli trovi anche solo un doppione? Oppure se volessi fare una banda tematica che proviene tutta da un unico quartiere (più gestibile per le interazioni tra modelli) ma su cinque modelli te ne trovi da cinque quartieri differenti? Insomma senza la possibilità di poter scegliere cosa schierare se non legata alla fortuna nel trovare la carta o la moneta più performante, il gioco, a mio parere, mi pare un po’ troppo vicino al gioco d’azzardo.
Peccato!
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